Il c-DAP è un'associazione che intende collaborare con tutti quelli che credono che il sistema italiano delle attività culturali debba trasformarsi in un sistema aperto, in un sistema capace di fare incontrare ad un pubblico ampio le migliori risorse umane e intellettuali che il nostro paese esprime, indipendentemente dalla disciplina che praticano e dalla generazione di appartenenza. Ciò che auspichiamo è che il sistema delle attività culturali si trasformi in un terreno fertile nel quale, senza discriminazioni, si possa crescere e prosperare, perché questo è nell'interesse di tutti: dello Stato, dei cittadini e degli artisti. Noi quindi non rivendichiamo garanzie o tutele, poiché le certezze dell'uno implicano automaticamente l'emarginazione dell'altro. Al contrario vogliamo un sistema che garantisca ora e in futuro a tutti la possibilità di confrontarsi alla pari sul piano della qualità del progetto artistico, senza handicap o privilegi di alcun tipo.







Al c-DAP Lombardia aderiscono importanti realtà fra danzatori, coreografi, compagnie, associazioni e operatori culturali, creando una rete importante per il territorio ed un confronto attivo nel Tavolo Nazionale dei Coordinamenti e delle Reti della Danza Contemporanea.







mercoledì 23 febbraio 2011

incontro con Emilia De Biasi venerdì 11 febbraio

 “IMPRESSIONI E PROPOSTE SULLA DANZA CONTEMPORANEA” - seminario di lavoro con
Emilia De Biasi-deputata del Partito Democratico-Commissione Cultura della Camera
Diana De Marchi - consigliera del Partito Democratico in Provincia a Milano
che rispondono a un appello del C-dap Lombardia riguardante appunto in modo specifico 
la situazione della danza contemporanea

questo primo incontro è stato interessante e costruttivo e porterà a un APPUNTAMENTO PUBBLICO nella settimana dal 14 al 20 marzo. Da qui uscirà un MANIFESTO SULLA DANZA CONTEMPORANEA, da far avere in prima istanza ai candidati-sindaco di Milano. Il Manifesto sarà anche la proposta del settore per la RIFORMA STRUTTURALE DELLA DANZA CONTEMPORANEA A MILANO.
Si è parlato della necessità della danza contemporanea di essere in scena, del fatto che una città come Milano dovrebbe proporre danza tutte le sere.  
La necessità di affermare e sviluppare la danza contemporanea, come  tutte le arti contemporanee, in quanto segno-memoria del proprio tempo, l’Italia rischia di non lasciare questo segno nell’ambito della danza e questa città e regione ancora di più. 
Si è parlato anche della necessità di artisti aggregati con forze manageriali organizzate, in modo da avere un ruolo più incisivo nei rapporti con le autorità e gli Enti e del riconoscimento professionale del lavoro-danza, 
Nel corso del dibattito sono emersi altri argomenti:
-la serie di ruoli e competenze necessari alla produzione, alla distribuzione e all’organizzazione. 
-i finanziamenti dovrebbero arrivare direttamente alle compagnie
-l’imprenditorialità delle compagnie artistiche. Si è convenuto che il danzatore da solo non può fare tutto (produzione, distribuzione, promozione,pratiche burocratiche, ecc.)
-la legge della regione Lombardia non ha disponibilità economica, ma bisogna trovare un finanziamento al nostro progetto
-la necessità di spazi, di vario tipo, dedicati alla danza
-la situazione attuale non è degna di questa città
-il progetto, anche se partirà da Milano, si espanderà in tutta la Lombardia 

Il Partito Democratico si fa carico dell'organizzazione e di veicolare la richiesta che uscirà dal Manifesto.
A presto
Franca Ferrari



Nessun commento:

Posta un commento